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26 Gennaio 2008

Riflessione

Mino Ceretti, Uomo allo specchio rotto, olio su tela 1957

Dovunque tu sia, qualunque cosa tu stia facendo, anche se non sei solo, anche quando stai parlando, trova il tempo per fermarti: trova il tempo per riflettere. Ma dove sono? Cosa sto facendo? Con chi sono? Ma che cosa sto dicendo? Sono nel nulla, spreco il mio tempo nel fare azioni inutili, sto con persone che nemmeno conosco e dico un sacco di fesserie. Ecco cosa rimane di una vita vissuta senza trovare il tempo per fermarsi e riflettere.

Riflessione: dal latino reflexionem da reflexus participio passato di reflectere che significa piegare indietro. Attenta considerazione di una cosa, e dell'effetto che ne consegue. Fenomeno che ha luogo allorché un corpo dotato di una certa velocità ne incontra un altro, che gli fa ostacolo e lo costringe a seguire un'altra direzione.

Fino a quando riusciremo ad andare avanti senza scontrarci con un ostacolo che ci obbligherà a riflettere? Quanto è lontano questo scontro che ci costringerà a &equot;piegarci indietro&equot;, a pentirci di tutto quello che abbiamo fatto senza riflettere? È meglio &equot;piegarci indietro&equot; prima di raggiungere l'ostacolo così come è meglio fermare la macchina prima di scontrarsi contro i guard-rail.

Eppure, in molti, ci rifiutiamo di riflettere, di commentare i nostri errori: non troviamo il coraggio di guardarli in faccia, di riconoscerli come sbagli e andare avanti. Ma la cosa più importante della riflessione è &equot;andare avanti&equot;, perché non ci si piega indietro per restare a guardare il passato, ma lo si fa per andare avanti con più sicurezza e senza zoppicare. A cosa serve il passato se non per renderci più sicuri nel presente? A cosa servono le nostre esperienze se non a questo? Chi, commesso un errore, non riesce ad andare avanti, sbaglia molto più di chi, avendolo commesso, non se ne rende conto; perché il primo permette a quell'errore di rubargli non solo una parte del passato, ma anche una parte del presente e del futuro.

È incredibile come l'uomo riesca a farsi condizionare negativamente da una brutta esperienza vissuta. È incredibile come si rinunci a vivere in maniera completa a causa del passato. Dovremmo vergognarci perché siamo dominati dal nostro passato e lui domina il nostro presente. È un nostro diritto riprendere il potere per dominare il nostro presente, perché, fin quando ci resta fiato nei polmoni, abbiamo il dovere di sfruttare al meglio i metri cubi di ossigeno che ci rimangono.

Fermatevi. Piegatevi indietro. E, se trovate qualcosa che vi impedisce di vivere serenamente il presente, sforzatevi di dominarla: il passato non deve e non può costruire nel NOSTRO presente.




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